• Il tuo lavoro ti porta a parlare in pubblico e ti senti male al solo pensiero?
  • Oppure non riesci a dire la tua con gli amici?
  • O ancora, sei una studentessa e devi affrontare periodicamente un esame e fai fatica nonostante la preparazione?

Perché ho paura di parlare in pubblico? O quando sono in un gruppo?

Le preoccupazioni più grandi hanno generalmente a che fare con il giudizio da parte degli altri:

  • ho paura di dire delle stupidaggini
  • ho paura di fare brutta figura
  • ho paura di dare un’impressione sbagliata
  • ho paura che mi prendano in giro
  • ho paura di non essere all’altezza
  • ho paura di non sembrare preparata
  • ho paura che contestino quello che dico
  • ho paura di dimenticare quello che devo dire
  • ho paura di non farmi capire

Paura e ansia: perché mi blocco quando parlo o mi agito prima di parlare?

Per qualche motivo l’idea di parlare di fronte ad altri -che siano gli amici, i colleghi di lavoro, i professori in università- ti fa paura.
La paura è una reazione che il nostro cervello attiva in modo che possiamo proteggerci in caso di pericolo.
Il cervello ci fa entrare in uno stato di allerta che attiva il meccanismo fight or flight (combatti o fuggi) durante il quale analizziamo il pericolo e reagiamo con un attacco o con la fuga.
In quegli istanti che sembrano eterni, tutto il corpo si prepara raccogliendo le energie e le forze necessarie per scappare o per attaccare.
Il cervello quindi “smette di funzionare”: non percepiamo altri stimoli se non quelli fisici. In questi momenti di paura, non si riesce a pensare logicamente o creativamente. E spesso la reazione di fronte alla paura di parlare in pubblico è: fuggire.
Ci attiviamo quindi alla ricerca di scuse per evitare di dover parlare, non essendo in grado da sole di trovare una strategia efficace, risolutiva e duratura.

Come fare?

Sicuramente hai già trovato qualche “trucco” che in parte ti aiuta.
Alcune persone bevono un sorso d’acqua o fanno un colpo di tosse quando sentono che la voce si sta bloccando o inizia a tremare.
Se il problema è nelle mani: non so dove metterle, tremano, sudano… potresti aver trovato un po’ di sollievo tenendo in mano qualcosa. Una penna, il cellulare, un quaderno per gli appunti…
C’è chi riacquista il controllo facendo una battuta spiritosa, o distraendo gli ascoltatori facendo cadere qualcosa: durante la risata o nel recuperare l’oggetto caduto, si trova quel poco di tempo che basta per riprendere fiato.
Probabilmente ti è stato suggerito di immaginare il pubblico in mutande, o di immaginare di essere da sola, senza nessuno che ascolta.

Tutti questi trucchi però non tolgono la preoccupazione di base, che rimane in primo piano durante i primi minuti del discorso o, a volte addirittura, fino alla fine.

Dimentica la paura di parlare in pubblico! Metodo SICURA

Siamo tutte diverse. Non esiste una formula universale per superare questo problema.
Parliamone insieme e troviamo la strategia adatta a te.
Un percorso di crescita e di raggiungimento di un obiettivo attraverso il coaching può durare 2/3 o 10/15 incontri. Non c’è una regola, proprio per il fatto che siamo tutte diverse.
Può succedere che il primo incontro sia illuminante, come invece può succedere che ci vogliano un paio di incontri per iniziare a trovare il bandolo del problema.
Ricorda che il lavoro di coaching è molto diverso dal lavoro che puoi fare con un terapeuta, ad esempio un lavoro di tipo psicologico. Nei nostri incontri guardiamo prevalentemente il presente per creare un futuro che ti piaccia di più. Il lavoro psicologico comporta invece uno sguardo nel passato, alla ricerca delle cause del problema presente.
Mi capita spesso di lavorare con donne che stanno facendo -o hanno appena concluso- un percorso terapeutico: i due tipi di lavoro sono complementari.

Se vuoi più informazioni puoi prenotare un appuntamento gratuito. Ci servirà per capire se lavorare con me ti aiuterà a raggiugere i tuoi obiettivi.